lunedì 19 settembre 2011

A Fuscaldo: quando per strada incontri l’arte!

A Fuscaldo è la tarda e torrida serata di una domenica di metà settembre, il selciato è ancora rovente per una giornata calda ed afosa. I locali stanno chiudendo e i camerieri raccolgono le sedie per il fine cassa.  
Sotto un gazebo è quasi tutto pronto, si sentono dei passi affrettati, quasi a dare la sensazione che qualcuno stia facendo gli ultimi preparativi.
In piazza, un  gruppo di ragazzi con gli strumenti a spalla e tutto il necessario  per suonare, cerca quell’angolo per poter montare amplificatori e contrabbasso e poi dar vita al loro spettacolo. Il volume è basso, solo per pochi.
Le luci non servono. Lo sfondo è quel verde meraviglioso della piazzetta dedicata a  San Pio. Il pubblico per ora non c’è, nessuno si è accorto. Solo in pochi. La gente della notte,  incuriosita dai musicisti di strada che ormai hanno montato tutto, si avvicina timidamente e in silenzio si raccoglie in piedi;  qualcuno, magari, sorseggiando dalla bottiglia di birra portata dal vicino bar.
Il portavoce della band aggiusta un microfono,  mentre altre persone, attratte dall’insolita comitiva,  si raccolgono  intorno alla piccola tenda dei  ragazzi, i quali  si lanciano occhiatine d’intesa e si passano una sigaretta a metà.  Si incomincia a suonare. Note allegre e gioiose infrangono la notte. La musica la fa' da padrona.
I  giovani maestri,  dalle dita prestigiose,  snocciolano note su note,  interpretando in maniera allegra e briosa,  fughe e motivetti. Il pubblico in perfetto silenzio ascolta attentamente il concerto;  qua e  là qualcuno, favorito dal buio e dalla musica, approfitta per fare qualche passo  di danza  o  tamburellare con le mani.
 Gli artisti di strada hanno da qualche minuto cominciato ad esibirsi. La gente, curiosa,  che sembrava essersi raccolta quasi per caso, si fa sempre più attenta ed interessata, attratta da quei ragazzi  ai quali fino a poco prima era difficile scommetterci  neanche una lira.  
La band è perfettamente amalgamata;  il loro modo di suonare è coinvolgente,  il pubblico batte le mani a ritmo, canta e si diverte,  diventa   parte integrante dello spettacolo.  
Non sottovalutiamo il valore elegante di chi non ha avuto la fortuna di poter calpestare  teatri e sale  blasonate. C’è chi si accontenta di poco; un chioschetto sulla  strada di notte, per  mostrare il proprio e singolare modo di fare.  Sono convinto che  in quelle vene vibra sangue e arte come il tamburello di Angelica la ragazza

martedì 12 luglio 2011

Ombelico sede di batteri: scovati 1400 ceppi, 662 ancora sconosciuti

Dimmi come lavi il tuo ombelico, e ti dirò quanti (e quali) batteri porti sulla pelle. Un gruppo di ricercatori della North Carolina State University ha rilevato che nell'ombelico umano possono essere in agguato fino a 1400 ceppi di batteri diversi, dei quali quasi la metà risultano sconosciuti e potrebbero rappresentare esemplari di nuove specie: l'inedito «conteggio» arriva dal North Carolina State University's Belly Button Biodiversity Project, guidato da Jiri Hulcr: «Siamo probabilmente gli unici - spiega - ad aver effettuato uno studio in scala così grande».
I ricercatori hanno chiesto a 95 volontari di prelevare, tramite un tampone simile a un cotton fioc, la coltura batterica presente nel proprio ombelico. Dopo il prelievo del tampone i microbiologi hanno posto i batteri in coltura e hanno atteso che crescessero per poterli poi fotografare ed esaminare dal punto di vista genetico.
Il progetto, partito alcuni mesi fa, aveva come obiettivo determinare quali e quanti batteri albergassero sulla nostra pancia: l'ombelico, per la sua particolare conformazione, può infatti rappresentare il «nascondiglio» ideale per lo sviluppo indisturbato dei microrganismi.
Dallo studio è emerso che, dei circa 1400 ceppi rilevati, la maggior parte di quelli conosciuti (80%) proviene da 40 specie di batteri comuni generalmente presenti sulla pelle, e perlopiù innocui, mentre altri 662 ceppi risultano tuttora sconosciuti.
La quantità di batteri varia, spiegano i ricercatori, a seconda di quanto bene ci si lava l'ombelico: i volontari che hanno dichiarato di lavarsi accuratamente e quotidianamente hanno infatti fatto rilevare livelli di batteri molto bassi o addirittura nulli. In altri casi, invece, è emerso che negli ombelichi possono albergare batteri dalla provenienza sorprendente: alcuni microroganismi (come i Marimonas) erano infatti fino a oggi stati trovato solo nell'oceano, e un'altra specie - chiamata Georgenia - nel terreno giapponese. 

lunedì 6 giugno 2011

Traditori: brutti ceffi medioevali ancora attivi!

In politica come nella vita di tutti i giorni, il problema, per chi ha morale,  è non perdere la faccia. Purtroppo, ancora oggi, sono sempre di più coloro che ne fanno ben volentieri a meno; una maschera che giornalmente barattano e calpestano penosamente. Acredine dai pori, ceruleo ritratto privo d'espressione e forza. Brutte bestie. Silenziosi e schivi, capo chino, rasentano la discrezione. Attenti; dietro quell'aria falsa e posticcia, si nasconde una notevole malvagità e perfidia. Giorno per giorno di questi personaggi ne vediamo miseramente l'esistenza, anche quando ne faremmo di buon grado a meno. Approfittando della loro immensa ipocrisia, ricoprono cariche pure di un certo spessore. Costoro sono i traditori, i marrani. 
Tradiscono perché, fortemente, deboli e sconsolati. Giuda insegna. Deludono allo scopo forse di convincere loro stessi a ritenersi vivi. 
Dopo aver tradito, li vedi piccoli piccoli, senza lingua e senza follia, contenti solo dell'ulteriore prova che sono riusciti a dare
Li vedi congratularsi con la propria inutilità, pronti a ricominciare con una nuova vittima. Accarezzano il loro livore spesso, dormono poco, sempre disposti a nuove strategie. La loro vita è complicata perché francamente non lineare. Prima d'entrare in una situazione, come spesso accade per gli esseri viventi normali, la vedono e la studiano, sotto varie angolature e piani, e non rinunciano ad inganni e raggiri d'attuare contro gli amici.
Ti spiazzano a dismisura da disarmarti a dovere. Del resto le loro giornate sono consacrate alla malignità; puntare dritto allo scopo è l'attimo clou della goduria per la loro misera esistenza. Chi tradisce uccide due volte. Eppure, ogni volta è così, ogni volta è come se facessero l'amore con se stessi, concedendo agli altri il languore della delusione e riservando, per se stessi, dolcezza e parole. Tirano un sospiro a sollievo e si preparano ad inventare la prossima circostanza con l'ennesimo sacrificato.
"Duraminca", convinti come siamo che ognuno può essere grande al proprio posto, ma il cerchio si stringe inesorabilmente e la società, quella vera, sanguigna, si auto-difende isolandoli, e una volta smascherati li mette da parte perché inservibili e pericolosi, come le Duracel scariche.

sabato 21 maggio 2011

Il manifesto della rivolta in Spagna

Noi siamo gente comune. Siamo come te: gente che si alza ogni mattina per studiare, per lavorare o per trovare lavoro, gente che ha famiglia e amici. Gente che lavora duramente ogni giorno per vivere e dare un futuro migliore a chi ci circonda.
Alcuni di noi si considerano più progressisti, altri più conservatori. Alcuni credenti, altri no. Alcuni di noi hanno un’ideologia ben definita, alcuni si definiscono apolitici… Ma tutti siamo preoccupati e indignati per il panorama politico, economico e sociale che vediamo intorno a noi. Per la corruzione di politici, imprenditori, banchieri … Per il senso di impotenza del cittadino comune.
Questa situazione fa male a tutti noi ogni giorno. Ma se tutti ci uniamo, possiamo cambiarla. È tempo di muoversi, è ora costruire insieme una società migliore. Perciò sosteniamo fermamente quanto segue:
• Le priorità di qualsiasi società avanzata devono essere l’uguaglianza, il progresso, la solidarietà, la libertà di accesso alla cultura, la sostenibilità ecologica e lo sviluppo, il benessere e la felicità delle persone.
• Ci sono diritti fondamentali che dovrebbero essere al sicuro in queste società: il diritto alla casa, al lavoro, alla cultura, alla salute, all’istruzione, alla partecipazione politica, al libero sviluppo personale, e il diritto di consumare i beni necessari a una vita sana e felice.
• L’attuale funzionamento del nostro sistema economico e di governo non riesce ad affrontare queste priorità e costituisce un ostacolo al progresso dell’umanità.
• La democrazia parte dal popolo (demos = popolo, cràtos = potere) in modo che il potere debba essere del popolo. Tuttavia in questo paese la maggior parte della classe politica nemmeno ci ascolta. Le sue funzioni dovrebbero consistere nel portare la nostra voce alle istituzioni, facilitando la partecipazione politica dei cittadini attraverso canali diretti e procurando i maggiori benefici alla società in generale, non per arricchirsi e prosperare a nostre spese, mentre si dà cura solo dei dettami dei grandi poteri economici e si aggrappa al potere attraverso una dittatura partitocratica capeggiata dalle inamovibili sigle del partito unico bipartitico del PPSOE.
• L’ansia e l’accumulazione di potere in poche mani crea disuguaglianza, tensione e ingiustizia, il che porta alla violenza, che noi respingiamo. L’obsoleto e innaturale modello economico vigente blocca la macchina sociale in una spirale che si consuma in se stessa arricchendo i pochi e precipitando nella povertà e nella scarsità il resto. Fino al crollo.
• La volontà e lo scopo del sistema è l’accumulazione del denaro, che ha la precedenza sull’efficienza e il benessere della società. Sprecando intanto le risorse, distruggendo il pianeta, creando disoccupazione e consumatori infelici.
• I cittadini fanno parte dell’ingranaggio di una macchina destinata ad arricchire una minoranza che non sa nulla dei nostri bisogni. Siamo anonimi, ma senza di noi tutto questo non esisterebbe, perché noi muoviamo il mondo.
• Se come società impariamo a non affidare il nostro futuro a un’astratta redditività economica che non si converte mai in un vantaggio della maggioranza, saremo in grado di eliminare gli abusi e le carenze di cui tutti soffriamo.
• È necessaria una Rivoluzione Etica. Abbiamo messo il denaro al di sopra dell’Essere umano mentre dovremo metterlo al nostro servizio. Siamo persone, non prodotti sul mercato. Io non sono solo quel che compro, perché lo compro e a chi lo compro.
Per tutto quanto sopra, io sono indignato.
Credo di poterlo cambiare.
Credo di poter aiutare.
So che insieme possiamo.
Esci con noi. È un tuo diritto.

lunedì 25 aprile 2011

Kebab? Ecco la composizione della carne

Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, sale e grasso animale. Non, no è la ricetta della zuppa di una strega ma gli ingredienti della “carne” di un Doner Kebab.
Una moda spopolata in tutta Europa, il kebab è diventato il fast food più diffuso, da Londra a Barcellona, Roma, Berlino, Parigi, milioni di persone lo mangiano ogni giorno, senza sapere che cos’è e quanto pericoloso è per la salute.
Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta è stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel nostro continente. Pare che, originariamente, nei paesi arabi dove è nato, il kebab fosse un piatto artigianale e rustico di carne, anche abbastanza fresco e nutriente, servito con verdure e salse speziate. Il Doner Kebab (ovvero la versione “da passeggio”, diffusa dalla Germania in tutta Europa, ndr), invece, non ha niente di nutriente, né di buono, purtroppo.
Quel sapore anche “non male” e a volte appetitoso, che chiunque abbia mangiato un kebab conosce, non è nient’altro il risultato della lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale e spezie: questo è quello che inganna il palato.
Chi è abituato a mangiare hamburger da McDonald od altre schifezze del genere, sa bene che il panino sembra buono: questo è solo un sapore indotto dal grasso utilizzato nel processo di lavorazione della carne.
Vi propongo i risultati di un’analisi condotta in Inghilterra da un equipe di scienziati e nutrizionisti (il testo integrale della ricerca è pubblicato di seguito in formato .pdf, ndr) e spero che vi facciano cambiare idea al momento di decidere se entrare in un “ristorante” che offre kebab.

·         più del 50% dei Doner Kebab contiene carne diversa da pollo o vitello, la maggioranza dei kebab sono un miscuglio di carni diverse, tra cui quella di pecora e di maiale;
·         a parte nei kebab realizzati con un’amalgama di carni di vitello, pollo, tacchino, pecora, maiale, in circa il 9% dei casi non si è potuta individuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione;
·         un kebab contiene tra il 98% (nel migliore dei casi analizzati) ed il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile, oltre la quale la salute di un essere umano è a rischio;
·         un singolo kebab contiene tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza considerare le verdure e le salse, ndr);
·         un altro dato scandaloso è che ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi saturi assimilabili giornalmente da un essere umano (sempre considerando solo la carne, ndr);
La totalità dei kebab diffusi dalla Germania in tutta Europa, contengono una quantità elevatissima di conservanti ed additivi chimici, necessari per poter assicurare la conservazione del prodotto per mesi. Inoltre, durante il loro trasporto ed all’interno degli stessi stabilimenti dove sono venduti al pubblico, questi rotoloni di “carne” sono soggetti a gravi interruzioni della catena del freddo, in seguito a continui e ripetuti congelamenti e descongelamenti.
Buon appetito.

mercoledì 13 aprile 2011

Italiella: "Ciarpame senza pudore"

Italiella è una antica canzone napoletana riproposta dalla Nuova Compagnia di canto Popolare che, il popolo napoletano riservò ai Savoia del nord, quando unificarono LItalia. Era uno sberleffo ai nuovi dominatori , ai loro degradati e degradanti costumi politici e morali, la ripropongo in questo filmato perché, penso che, sia molto attuale nellepoca di berlusconia, anzi, i costumi dei nuovi padroni settentrionali, in fatto di degrado politico e morale non hanno proprio precedenti

martedì 29 marzo 2011

Il vademecum del clientelealismo

C’è poco da scherzare, qui bisogna organizzarsi.
I politici pensano solo a se stessi e si scordano di chi gli permette di farsi la bella vita.
Noi, gli elettori. Una volta, appena arrivavano le elezioni, non solo loro si sfregavano le mani, ma pure noi. Era tutto un contrattare, un do ut des, un mercanteggiare che nemmeno in una casbah di Marrakesh. Tu mi dai il voto e io ti do un lavoro. Io ti do un’indennità perché ti manca la mano destra, e tu con quella stessa mano destra mi metti una bella × sul mio nome.
Ma ora no, cari signori! Dalla legge Biagi – buonanima – in poi, non se n’è capito più nulla. Contratti a progetto, co.co.co, prestazioni occasionali, partite iva, esternalizzazioni.
Tante parole per esprimere un solo concetto: ce lo siamo presi nel culo.
I politici si aggirano sempre in cerca di voti come vampiri in crisi di astinenza, ma quello che possono darci in cambio è diventato sempre più misero, sempre più temporaneo. A noi, che per una vita abbiamo impegnato i voti della nostra famiglia, sangue del nostro sangue, fino ai cugini di terzo grado, per un lavoro dignitoso, non resta che adeguarci ai tempi che corrono.
Eccovi dunque, cari elettori e care elettrici, un aiuto che non ci farete lo sgarbo di disdegnare.
Fuoribusta, dopo un attento monitoraggio su territorio siciliano, estendibile comodamente a tutta la penisola, ha redatto per voi un vademecum per il voto di scambio. Con una scientificità che lascerebbe sgomento Paglioncelli, siamo in grado di dirvi quando rispondere “sì” al candidato di turno, e soprattutto, quanti voti dargli e per quanto tempo in cambio della loro offerta.
Fidatevi , reclamate i vostri diritti.
Mai più il vostro voto svenduto al primo che passa. Ecco come regolarsi da fuoribusta.it
 

sabato 26 marzo 2011

Che idea per Fuscaldo? Idee nel frullatore per le amministrative!

Cari, ho l'impressione che qualcosa di nuovo stia accadendo, in questa città.

 

Senza eccessiva enfasi: esiste un Gruppo, in  Facebook, che sta’ avviando una forma di confronto democratico tra cittadini, specialmente giovani,  che credono onestamente di dire qualcosa per la crescita del paese.

Confronto vero, nel merito, con metodo franco e costruttivo. 
Sono certo che proseguirà, arricchendosi sempre più di connotazioni positive.

CHE IDEA PER LE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Il che fare per questo paese, dove farlo, in quale contesto:  dipende  dall'idea di città che vogliamo costruire, che vogliano proporre, INSIEME.  

Una comunità - dovrebbe essere - organismo vivo, pieno,  ricco di processi d’identità fatto dei singoli, di profili che via via si annodano e costruiscono la sua storia,  fatti di continui e virtuosi rimbalzi e punti di vista.  
In questo gruppo segreto ci sono le persone che lavoreranno a tempo pieno al progetto.
La loro azione sarà tanto più efficace quanto più sostegno daremo alla causa.
Questo sostegno deve essere, se siete d’accordo, manifestato in due direzioni:

1.     facendo aumentare gli iscritti al Gruppo; un gruppo più forte è una maggiore garanzia di successo;

2.     facendoci pervenire un segno tangibile del tuo consenso.
  

Come? Scrivendo a: santoro6@virgilio.it un commento di risposta a questa nota con due solo lettere: V.B. (= Va Bene).

p.s. verrai presto contattato ed aggiornato sugli ulteriori sviluppi dell'iniziativa.

con stima Rosalbo Santoro