giovedì 22 ottobre 2009

Il mare agitato fa rientrare la "Nave Oceano"



A causa della cattive condizioni meteo la nave Mare Oceano, inviata dal Ministero dell’Ambiente per i rilievi a Cetraro, è stata oggi costretta a rientrare sottocosta. Intanto l’arrivo, proprio sulla Nave Oceano, della Commissione di inchiesta sulle ecomafie che da ieri in Calabria, che sta eseguendo una serie di sopralluoghi. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Ansa, in alcune zone del comune di Aiello Calabro (Cosenza) sarebbe stato rilevato un ”inquinamento grave con valori radioattivi da tre a sei volte superiori alla norma”.

Altro enigma rimane comunque la nave della Saipem, che secondo alcuni, delle stanze alte romane, doveva iniziare le ricerche.
La nave della Saipem, da Cipro non è mai partita, per mancanza dei “permessi” che lo stesso Ministero e la DDA di Catanzaro avrebbero dovuto rilasciare (stando a quanto riporta la stampa di questi giorni). Ma, anche se fosse partita, i compiti sarebbero stati gli stessi della “Mare Oceano”, della Geolab?

Una piccola e insignificante differenza però, sembra esserci: la nave della Saipem lo avrebbe fatto gratuitamente, la Geolab no. Il direttore commerciale della Geolab di Pozzuoli, Carlo Pinto, intervistato oggi da CNR media, alla domanda: “E' vero che questa nave ha un costo giornaliero di 35mila euro?” Risponde con un no comment: "Non sono autorizzato a parlare della parte economica di questo contratto con il Ministero".
Non si parla dunque dei costi, ma neanche di recuperi, giacché l'unica cosa che sarà fatta, nell'arco di un paio di giorni “ se la situazione meteo permette” sarà l'accertamento dell'identità del relitto e di tracce di radioattività, a maggior ragione diventa lontana anni luce la possibilità di monitoraggi più ampi per verificare l'eventuale presenza di altri relitti simili a questo, davanti alle coste calabresi e non solo.



Nessun commento: